Una polis greca che fu teatro di una delle battaglie più epiche della storia antica: ecco dove visitarla a Palermo

Scopri Himera, l’antica polis vicino Palermo: teatro di battaglie epiche contro i Cartaginesi e custode di tesori archeologici unici

A cura di Paolo Privitera
05 settembre 2025 18:00
Una polis greca che fu teatro di una delle battaglie più epiche della storia antica: ecco dove visitarla a Palermo - Foto: SalvatoreFicarra86/Wikipedia
Foto: SalvatoreFicarra86/Wikipedia
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L’antica Himera, fondata nel 648 a.C. da coloni greci di Zancle e di Siracusa, sorgeva presso la foce del fiume Imera Settentrionale, dove oggi si trova Termini Imerese, a circa 30 km da Palermo. La sua posizione strategica le consentiva di controllare sia la costa tirrenica sia le rotte interne verso l’entroterra siciliano. Himera divenne rapidamente un centro fiorente per il commercio e la cultura ellenica, punto di contatto tra Greci e popolazioni indigene sicule.

La città conservava mura ciclopiche, un impianto urbanistico ortogonale e un’agorà animata da mercati e assemblee civiche. Fu anche famosa per il culto di divinità greche come Athena ed Eracle, testimoniato dai resti di templi dorici emersi durante gli scavi archeologici avviati nel XIX secolo e proseguiti fino a oggi.

La battaglia di Himera e il trionfo sui cartaginesi

Nel 480 a.C. Himera fu teatro di una delle battaglie più epiche della storia antica: l’esercito greco, guidato da Gelone di Siracusa e Terone di Agrigento, sconfisse le truppe cartaginesi di Amilcare. Secondo storici come Erodoto e Diodoro Siculo, la vittoria di Himera ebbe la stessa importanza della battaglia di Salamina per i Greci d’Oriente: salvò la Sicilia dalla conquista cartaginese e rafforzò il dominio ellenico sull’isola.

La leggenda narra che Amilcare si immolò in un rogo sacrificale piuttosto che cadere prigioniero, evento che alimentò il mito della battaglia. Questo scontro segnò anche l’inizio di un periodo di splendore per Himera, che conobbe un boom economico e culturale, diventando crocevia di artisti e mercanti greci e fenici.

La gistruzione cartaginese e gli scavi moderni

La prosperità di Himera non durò in eterno: nel 409 a.C., i Cartaginesi guidati da Annibale Magone tornarono e distrussero la città come vendetta per la sconfitta subita settant’anni prima. L’insediamento venne incendiato e i superstiti deportati. Gli archeologi hanno riportato alla luce necropoli con migliaia di sepolture e resti della cinta muraria, permettendo di ricostruire la vita quotidiana della polis — dalle ceramiche attiche alle armi da guerra.

Oggi il Parco Archeologico di Himera include le rovine della città bassa, del tempio dorico e della necropoli occidentale, visitabile con percorsi guidati e pannelli didattici. È una delle mete culturali più importanti della provincia di Palermo per comprendere le radici greche dell’isola.

Curiosità

Il tempio maggiore di Himera, noto come Tempio della Vittoria, fu eretto per celebrare la vittoria del 480 a.C. contro i Cartaginesi: misura circa 21 x 56 metri, tra i più grandi templi dorici della Sicilia, e custodiva fregi che oggi si ammirano al Museo Archeologico di Termini Imerese.

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