La città palermitana scomparsa che custodisce segreti incredibili tra le montagne
Entella, antica città siciliana nella provincia di Palermo, rivela rovine, necropoli e misteri ancora irrisolti della sua storia.
Un centro sicano, greco e romano nel cuore della Sicilia
Sulle alture della valle del fiume Belìce, nel territorio di Contessa Entellina, un’area poco battuta dal turismo nasconde le rovine di Entella, una delle città antiche più affascinanti della provincia di Palermo. Le sue origini risalgono probabilmente alla popolazione dei Sicani, che scelsero questo sito montuoso per la sua posizione difensiva. Successivamente, la città venne influenzata dai Greci e dai Cartaginesi, fino a entrare nell’orbita di Roma.
Entella fu nota anche per il legame con i mercenari campani, che nel IV secolo a.C. se ne impossessarono stabilendo un dominio documentato dalle fonti antiche. Il sito conserva ancora tracce delle mura di cinta, abitazioni, luoghi di culto e necropoli che testimoniano la stratificazione di civiltà che vi abitarono. Passeggiare tra i resti di Entella significa immergersi in una Sicilia remota, fatta di pietre, leggende e memorie perdute.
Le scoperte archeologiche e l’importanza storica
Gli scavi condotti nel corso del Novecento hanno riportato alla luce reperti che confermano l’importanza strategica di Entella, situata tra le rotte interne che collegavano la costa tirrenica con quella meridionale. La città fu teatro di scontri tra Cartaginesi e Siracusani e successivamente coinvolta nelle guerre servili contro Roma. L’area archeologica, ancora oggi oggetto di studi, rappresenta una testimonianza preziosa della complessità politica e militare della Sicilia antica.
L’interesse per Entella non è soltanto legato alle battaglie o alle cronache belliche: il sito rivela anche un tessuto sociale ed economico che intrecciava culture diverse, riflettendo la vocazione cosmopolita della Sicilia sin dall’antichità.
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