Dove Palermo riscopre le sue origini: l'incredibile città che riaffiora tra le pietre del Castellammare
Il Parco Archeologico del Castellammare a Palermo svela i resti della città antica tra mura, torri e testimonianze che narrano secoli di storia.
Tra mura e memorie di una Palermo primordiale
Nel cuore del centro storico di Palermo, nascosto tra i vicoli che scendono verso il mare, sorge il Parco Archeologico del Castellammare, un’area che racchiude le radici più antiche della città. Situato nei pressi del porto, il sito si estende lungo una zona che per secoli fu punto strategico di difesa e di scambio commerciale, sin dai tempi dei Fenici e dei Greci.
Il parco prende il nome dal Castellammare, la fortezza che in epoca medievale dominava il porto e che, per la sua posizione, controllava l’accesso marittimo alla città. Scomparso dopo le demolizioni del XIX secolo, il castello è oggi ricordato dalle fondamenta e dai tratti murari portati alla luce dagli scavi archeologici. Queste testimonianze hanno permesso di ricostruire un frammento prezioso della Palermo antica, restituendo alla città un luogo che unisce memoria e paesaggio urbano.
Le scoperte archeologiche e la rinascita del sito
Gli scavi del Parco Archeologico del Castellammare hanno restituito resti di torri, tratti di mura e strutture appartenenti a varie epoche storiche, dal periodo punico a quello medievale. Le indagini hanno portato alla luce anche un’antica batteria militare borbonica, a testimonianza del continuo utilizzo strategico dell’area nel corso dei secoli.
Oggi il parco rappresenta un punto di contatto tra la Palermo moderna e quella delle origini: un luogo di archeologia urbana dove la pietra racconta di dominazioni, commerci e battaglie. Gli interventi di recupero e valorizzazione hanno trasformato l’area in un percorso visitabile, capace di offrire ai cittadini e ai visitatori una prospettiva inedita sulla storia della città.
20.5°