Il borgo dove il mare di Palermo incontra la preistoria e il vento racconta storie scolpite nella roccia

L’Addaura, borgo costiero di Palermo, unisce grotte preistoriche, mare cristallino e antichi segni che raccontano millenni di storia.

17 novembre 2025 12:00
Il borgo dove il mare di Palermo incontra la preistoria e il vento racconta storie scolpite nella roccia - Foto: trolvag/Wikipedia
Foto: trolvag/Wikipedia
Condividi

Un tratto di costa tra mito e realtà

Alle pendici del Monte Pellegrino, sul versante settentrionale di Palermo, si distende l’Addaura, una piccola frazione che custodisce uno dei tratti di costa più suggestivi della città. Oggi rinomata per il mare limpido e le ville affacciate sul Tirreno, l’Addaura è in realtà molto più di una località balneare: è un luogo dove la natura e la storia si incontrano in modo spettacolare.

Il nome, di origine incerta, potrebbe derivare dall’arabo al-dawrah, “la rotonda”, in riferimento alla conformazione del suo golfo. Il paesaggio, caratterizzato da scogli levigati e piccole insenature, è un vero paradiso naturale che ha attratto generazioni di palermitani in cerca di quiete e bellezza. Ma sotto quella luce dorata del mare, l’Addaura nasconde un’anima antichissima, incisa nella pietra stessa delle sue grotte.

Le grotte che svelano la preistoria

La fama dell’Addaura è legata soprattutto alle sue grotte preistoriche, scoperte nel 1943 durante la Seconda guerra mondiale. All’interno di una cavità carsica, gli archeologi rinvennero incisioni rupestri databili al Paleolitico superiore o al Mesolitico, raffiguranti figure umane e animali in scene rituali. Quelle immagini, scolpite circa 10.000 anni fa, rappresentano uno dei più importanti cicli d’arte rupestre del Mediterraneo.

Le incisioni dell’Addaura colpiscono per il loro dinamismo: corpi stilizzati, atteggiamenti enigmatici e figure forse legate a cerimonie religiose o iniziatiche. Secondo alcuni studiosi, si tratta di una rappresentazione di danza o sacrificio, segno di una società complessa e spiritualmente evoluta. Oggi, per motivi di conservazione, le grotte non sono accessibili al pubblico, ma il loro fascino continua a ispirare ricerche, libri e opere d’arte.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Palermo