La straordinaria villa aristocratica nel cuore di Palermo trasformata in qualcosa di fuori dal normale

Villa Zito a Palermo, antica residenza nobiliare, ospita una straordinaria pinacoteca con opere che narrano la storia siciliana.

01 novembre 2025 18:00
La straordinaria villa aristocratica nel cuore di Palermo trasformata in qualcosa di fuori dal normale - Foto: Marcello giuseppe buttitta/Wikipedia
Foto: Marcello giuseppe buttitta/Wikipedia
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Una villa aristocratica trasformata in scrigno d’arte

Nel cuore del quartiere Libertà di Palermo, lontano dalle architetture medievali e barocche del centro storico, si trova un edificio che racchiude una storia silenziosa e affascinante: Villa Zito. Costruita nel XVIII secolo come dimora signorile, la villa conobbe nei secoli diverse trasformazioni architettoniche e passaggi di proprietà, fino a diventare la prestigiosa sede espositiva della Fondazione Banco di Sicilia.

Oggi la residenza è considerata uno dei luoghi simbolo della Palermo ottocentesca, testimonianza della ricchezza e del gusto della borghesia cittadina che, con il tempo, affiancò l’antica aristocrazia nel lasciare un’impronta sul volto della città. Le sue sale eleganti e i giardini raffinati rendono ancora percepibile l’atmosfera di un’epoca in cui Palermo era un crocevia culturale e sociale di primissimo piano.

La pinacoteca e le collezioni

La vera ricchezza di Villa Zito è oggi la sua pinacoteca, che ospita una delle collezioni più significative di pittura siciliana dal Seicento al Novecento. Tele di artisti come Mattia Preti, Francesco Guardi, Filippo Paladini, fino ai grandi nomi dell’Ottocento e del Novecento siciliano, raccontano non solo la storia dell’arte, ma anche la complessa identità della Sicilia tra devozione, paesaggi e modernità.

Oltre alla pittura, la villa custodisce anche fondi fotografici e disegni, materiali che arricchiscono ulteriormente il patrimonio culturale a disposizione di studiosi e visitatori. È un luogo dove la memoria visiva della Sicilia viene conservata e valorizzata, restituendo al pubblico un tesoro spesso poco conosciuto.

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