Palermo in crisi: La verità inquietante su come 20.000 euro non possono salvare i nostri minori!
Critica all'avviso pubblico per oratori: risorse minime non bastano. Serve un piano triennale per affrontare il disagio sociale dei minori! ✋👶✨
Critiche all’Avviso Pubblico per gli Oratori: Zacco Chiede Interventi Strutturali
Palermo si trova al centro di un acceso dibattito sull’efficacia dell’avviso pubblico rivolto agli enti ecclesiastici dotati di oratori, come riporta il consigliere comunale Ottavio Zacco. In una recente dichiarazione, Zacco ha espresso forti riserve sull’impianto della misura, sottolineando come questa sia inadeguata a fronteggiare il crescente disagio sociale che affligge i minori della città.
Il consigliere mette in evidenza la limitata dotazione finanziaria di 20.000 euro, che a sua detta non è sufficiente per avere un impatto significativo su una popolazione infantile con esigenze educative e socio-familiari complesse. Con un massimale di 2.500 euro per progetto, gli interventi risultano “episodici e frammentari”, sicuramente incapaci di rispondere alle reali necessità dei quartieri palermitani.
Zacco critica anche la scelta di limitare le attività a soli dieci giorni, tra novembre e dicembre, in un orario prestabilito. Questa restrizione, secondo il consigliere, esclude la continuità educativa fondamentale per prevenire devianza e sostenere le famiglie. “Il disegno complessivo replica una logica da evento,” afferma Zacco, avvertendo che le periferie richiedono invece servizi stabili e un tutore presente, in grado di accompagnare i giovani in un percorso di crescita.
Il preambolo dell’avviso riconosce il crescente vandalismo, microcriminalità e disagio psicosociale, ma la risposta dell’amministrazione è considerata “minimale” rispetto alla gravità della situazione. La città di Palermo sta vivendo un periodo critico caratterizzato da povertà educativa, dispersione scolastica e fragilità familiari. In questo contesto, gli oratori e le strutture del Terzo Settore sono visti come “presidi essenziali” per la costruzione di comunità educanti.
Zacco non si limita a criticare, ma propone soluzioni concrete: “Serve un Piano triennale per minori e famiglie con risorse dedicate e indicatori chiari.” Inoltre, suggerisce di istituire convenzioni annuali con gli oratori, che dovrebbero fungere da centri educativi aperti più a lungo e con attività diversificate come doposcuola, sport e sostegno psicologico.
Il consigliere conclude affermando che “dieci giorni non salvano un adolescente, non sostengono una famiglia” e che per affrontare seriamente il disagio sociale sono necessarie risposte strutturali e investimenti concreti. “La nostra città è cambiata e ha bisogno di un’inversione di rotta,” afferma con determinazione.
La questione degli oratori, dunque, si configura non solo come una problematica locale, ma come un banco di prova per l’intera comunità palermitana, chiamata a riflettere su come garantire un futuro migliore ai suoi giovani.
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