Agricoltura siciliana: il Comune di Palermo chiede risposte concrete per il futuro del settore

Agricoltura Siciliana: Appello Urgente del Sindaco Lagalla a Coldiretti

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha espresso oggi durante una significativa manifestazione organizzata da Coldiretti l’urgenza di un intervento immediato per migliorare le condizioni del settore agricolo siciliano. “Il rapporto diretto con Coldiretti è fondamentale per portare avanti, attraverso il dialogo, un miglioramento in un settore così importante per la Sicilia come quello agricolo,” ha dichiarato il sindaco, sottolineando l’importanza della collaborazione tra istituzioni e associazioni di categoria.

La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre cento sindaci e un gran numero di agricoltori, segno tangibile dell’appello che si alza da più parti per un sostegno concreto all’economia locale. “Sono certo che il governo regionale, così come quello nazionale, saranno sensibili a questa forte sollecitazione,” ha continuato Lagalla, evidenziando il ruolo cruciale che l’agricoltura e la zootecnia rivestono per l’economia dei comuni della provincia di Palermo.

In un contesto economico sempre più complesso, il sindaco ha invitato a riflettere sulla necessità di “una sinergia tra istituzioni,” con l’auspicio di promuovere un’azione condivisa di sensibilizzazione anche verso la politica internazionale. Lagalla ha ribadito che “i territori sono pronti a fare la loro parte,” ma è indispensabile una risposta rapida e concreta per garantire il futuro dell’agricoltura siciliana.

Concludendo il suo intervento, il sindaco ha messo in evidenza che la crisi che avvolge il settore richiede un’azione immediata per tutelare le imprese e gli agricoltori, da sempre pilastri dell’economia siciliana. La manifestazione di oggi non è solo un momento di incontro, ma un forte segnale di unità e determinazione da parte delle istituzioni locali e dei produttori agricoli.

In un’epoca di sfide globali e cambiamenti climatici, il messaggio di Lagalla risuona chiaro: l’agricoltura siciliana non può attendere.