Il Villino Favaloro di Palermo riapre come Museo della Fotografia: un nuovo gioiello da scoprire
Il Villino Favaloro di Palermo riapre come Museo della Fotografia con lavori di restauro completati. Inaugurazione con autorità regionali e cittadine, apertura martedì 26 marzo.
Il Villino Favaloro di Palermo riapre dopo oltre vent’anni e diventa sede del Museo regionale della fotografia. Il progetto di restauro, curato dal Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione con un importo di 1,7 milioni di euro, ha permesso la musealizzazione di una parte dell’archivio fotografico storico del Centro, selezionando i beni più rappresentativi e di maggiore valore artistico. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sottolinea l’importanza di questo gioiello architettonico nel cuore della città, diventando museo di se stesso e custode della storia dell’Isola.
L’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, evidenzia l’importanza di restituire alla pubblica fruizione un’opera architettonica di grande pregio e di valorizzare le collezioni fotografiche del Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione attraverso un’esposizione permanente. Un secondo intervento a carico del Pon “Cultura e sviluppo” ha consentito di curare l’allestimento multimediale e immersivo per integrare e potenziare il sistema espositivo.
Il Museo regionale della fotografia aprirà al pubblico a partire da martedì 26 marzo, con aperture dal martedì al sabato e aperture straordinarie la prima e la terza domenica del mese. La struttura ospiterà varie tematiche legate alla storia delle tecniche fotografiche, ai fotografi del Grand Tour, alla ritrattistica, ai fotografi siciliani e alla documentazione fotografica legata allo sviluppo industriale e alla riforma agraria, offrendo un’esperienza coinvolgente ai visitatori.
Il Villino Favaloro, costruito tra il 1889 e il 1891 su progetto di Giovan Battista Filippo Basile, rappresenta una sintesi stilistica delle tendenze sperimentali dell’architetto. Le decorazioni interne e i mosaici sono stati realizzati da Salvatore Gregorietti, conferendo alla struttura un’eleganza liberty.