Rinnovare la speranza nel ricordo delle vittime: Schifani alla Lungaro parla di un futuro migliore
Schifani ricorda Paolo Borsellino alla Lungaro, promuovendo un futuro di speranza nel nome delle vittime. Non perdere questo commovente tributo. 🌟👥
Schifani alla Lungaro: «Un futuro di speranza nel ricordo delle vittime»
Stamattina, presso la caserma Lungaro, un momento di intensa commozione ha unito la comunitĂ siciliana nel 32° anniversario dell’uccisione del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il capo della Polizia, Vittorio Pisani.
Dopo la deposizione della corona d’alloro presso la lapide che all’interno dell’Ufficio scorte della Questura commemora i caduti delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il presidente Schifani ha partecipato alla Santa Messa celebrata nella cappella "San Michele Arcangelo" della caserma. La funzione religiosa è stata officiata dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, e ha richiamato l’importanza del ricordo e della riflessione collettiva.
«Ho voluto essere presente in questo giorno di ricordo e di dolore per portare la vicinanza della comunitĂ siciliana ai familiari delle vittime di tutte le stragi mafiose», ha dichiarato Schifani, sottolineando l’importanza del momento. Il presidente ha fatto proprie le parole dell’arcivescovo Lorefice durante l’omelia, rinnovando l’impegno comune di tutti i siciliani a costruire una societĂ basata sul rispetto, la solidarietĂ e la pace.
Schifani ha poi evidenziato come «una cittĂ generativa e accogliente, pronta a proporre un futuro di vita e di speranza alle nuove generazioni», debba essere l’obiettivo di tutti. Questo, ha affermato, è un dovere morale per onorare il sacrificio di Borsellino e degli agenti caduti, e per assicurare che la memoria di queste tragiche vicende non si perda.
Infine, il presidente ha rivolto un appello affinché lo Stato faccia finalmente chiarezza sulla strage di quel tragico 19 luglio 1992. «Un dovere morale per non rendere vano il sacrificio di questi eroi», ha concluso, sottolineando la necessità di giustizia e verità per la pace e la coesione sociale.