Il tradimento di Tommaso Buscetta | La confessione che fece tremare Cosa Nostra

Scopri come Tommaso Buscetta, ex membro di Cosa Nostra, con la sua confessione ha svelato i segreti più oscuri della mafia siciliana, cambiando per sempre la lotta alla criminalità organizzata.

A cura di Paolo Privitera
23 marzo 2025 18:00
Il tradimento di Tommaso Buscetta | La confessione che fece tremare Cosa Nostra - Foto: Wikipedia
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Nato a Palermo nel 1928, Tommaso Buscetta è stato un membro di spicco di Cosa Nostra. La sua decisione di collaborare con la giustizia negli anni '80 ha rappresentato una svolta epocale nella lotta alla mafia, rivelando strutture e segreti fino ad allora sconosciuti.

L'ascesa nel mondo mafioso

Buscetta iniziò la sua carriera criminale in giovane età, scalando rapidamente i ranghi di Cosa Nostra grazie alla sua astuzia e determinazione. Coinvolto in numerose attività illecite, divenne un personaggio influente sia in Italia che all'estero, stabilendo contatti con organizzazioni criminali internazionali.

La svolta: dalla fuga alla collaborazione

Dopo una serie di conflitti interni alla mafia e la perdita di numerosi familiari per mano di Cosa Nostra, Buscetta fu arrestato in Brasile nel 1983 e successivamente estradato in Italia. Profondamente scosso dalle tragedie personali e disilluso dall'organizzazione, decise di rompere l'omertà e collaborare con il giudice Giovanni Falcone. Per 45 giorni, fornì dettagli cruciali sulla struttura e le operazioni di Cosa Nostra, informazioni che portarono al famoso Maxi Processo

Il Maxi Processo: un colpo mortale alla mafia

Grazie alle rivelazioni di Buscetta, nel 1986 iniziò a Palermo il Maxi Processo, che vide imputati 475 membri di Cosa Nostra. Le sue testimonianze furono fondamentali per ottenere 338 condanne, infliggendo un duro colpo all'organizzazione mafiosa e segnando un punto di svolta nella lotta alla criminalità organizzata in Italia. a

Curiosità: il "Buscetta theorem"

Le dichiarazioni di Buscetta portarono alla formulazione del cosiddetto "Buscetta theorem", secondo il qualeCosa Nostra era strutturata come un'organizzazione unitaria e gerarchica, con una commissione centrale che prendeva le decisioni più importanti. Questa visione aiutò a comprendere meglio il funzionamento interno della mafia e a sviluppare strategie più efficaci per combatterla. 

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