L'enigma del beato Guglielmo Gnoffi | La leggenda assurda dell'eremita guaritore di Palermo
Scopri la misteriosa vita del beato guglielmo gnoffi, l'eremita di Polizzi Generosa noto come il "monaco lebbroso" che, secondo la leggenda, operava guarigioni miracolose nonostante la sua malattia.

Nel cuore delle Madonie, a Polizzi Generosa nel palermitano, nacque nel 1256 guglielmo gnoffi, una figura avvolta nel mistero e nella devozione popolare. La sua vita, segnata da eventi straordinari, lo portò a essere venerato come beato, nonostante le poche informazioni storiche disponibili.
Dalla nobiltà all'eremitaggio
Proveniente da una famiglia nobile, guglielmo scelse fin da giovane una vita di penitenza e preghiera. A soli quindici anni, si ritirò tra i ruderi dell'antico monastero normanno dei Santi Cosma e Damiano, vicino alle grotte di Polizzi Generosa a Palermo. Qui, abbracciò una vita eremitica, dedicandosi all'elemosina e alla diffusione del Vangelo nei paesi delle Madonie.
Il restauro del santuario della madonna dell'alto
Una delle opere attribuite a guglielmo è il restauro del santuario della madonna dell'alto, situato a 1819 metri sul livello del mare, uno dei luoghi di culto più elevati della Sicilia. Sebbene non esistano documenti ufficiali sulle origini del santuario, molti storici ritengono che sia stato proprio il beato guglielmo a promuoverne la ricostruzione, rendendolo un importante centro di spiritualità per la regione.
La fondazione dell'eremo di santa maria del parto
Attorno al 1288, con il supporto di alduino ventimiglia, conte di Geraci, guglielmo fondò l'eremo e la chiesa di Santa Maria del Parto a Castelbuono in provincia di Palermo, in una contrada oggi conosciuta come San Guglielmo. Questo luogo divenne un centro di spiritualità e raccoglimento, attirando numerosi seguaci desiderosi di abbracciare la vita ascetica sotto la guida del beato.
La morte e il culto del beato guglielmo
Guglielmo trascorse gli ultimi anni della sua vita nell'eremo da lui fondato, continuando a dedicarsi alla preghiera e all'assistenza dei bisognosi. Morì il 16 aprile 1317 a Castelbuono. Dopo la sua morte, la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi, e numerose grazie e miracoli furono attribuiti alla sua intercessione. Ancora oggi, la sua figura è oggetto di venerazione nelle comunità madonite, che ne celebrano la memoria con feste e tradizioni locali.
Curiosità: la leggenda dell'eremita guaritore
Una delle leggende più affascinanti su guglielmo racconta che,durante il suo eremitaggio, fosse affetto da lebbra. Nonostante la malattia, la sua fama di guaritore si diffuse rapidamente. Si narra che le persone accorressero a lui per essere guarite da varie infermità e che, attraverso la preghiera e l'imposizione delle mani, guglielmo operasse miracoli, restituendo la salute a molti. Questo paradosso dell'eremita lebbroso che guarisce gli altri ha alimentato il suo alone di santità e mistero.