Il segreto della Fontana Pretoria | Le statue nude che scandalizzarono Palermo e svelarono una verità nascosta
A Palermo c’è una fontana che nessuno può ignorare: tra nudità, misteri e scandali, la verità è più sconcertante di quanto immagini.

Nel cuore del centro storico di Palermo, proprio di fronte al Palazzo delle Aquile, c’è una fontana così sfarzosa da sembrare uscita da un sogno rinascimentale. Eppure, per secoli, i palermitani non l’hanno chiamata Fontana Pretoria… ma Fontana della Vergogna.
Il motivo? Le statue nude. Ma non solo.
Un’opera toscana arrivata di nascosto a Palermo
La Fontana Pretoria non è nata in Sicilia, ma a Firenze, nel 1554, per volere del nobile Luigi di Toledo. Progettata dallo scultore Francesco Camilliani, doveva decorare il giardino di una villa privata.
Ma solo vent'anni dopo, nel 1573, venne venduta pezzo per pezzo al Senato di Palermo, trasportata in centinaia di casse, rimontata in segreto, e modificata per adattarsi allo spazio urbano della città vecchia.
Le statue nude che fecero infuriare i palermitani
Una volta rimontata, la fontana lasciò i palermitani scioccati e indignati: decine di statue nude, uomini, donne e divinità, esposti in pieno centro, davanti a una chiesa e al municipio.
Le donne palermitane iniziarono a coprire gli occhi ai figli, mentre i religiosi gridavano allo scandalo. Così nacque il soprannome: "Fontana della Vergogna".
Una fontana simbolo di corruzione? Il lato oscuro
Secondo una leggenda popolare, la disposizione delle statue e dei personaggi della fontana rappresenterebbe i vizi e la corruzione del Senato palermitano del tempo. Alcuni sostengono che l’“osservatore attento” potesse identificare le figure con alcuni nobili reali, noti per scandali e dissolutezza.
In questo senso, la nudità non era solo artistica… ma una denuncia silenziosa.
Simboli esoterici nascosti tra i marmi
Non mancano interpretazioni esoteriche: alcuni studiosi ritengono che l'intera fontana sia un messaggio alchemico, con riferimenti a riti pagani, mitologia greca e conoscenze astrologiche. Alcuni dettagli scolpiti — come serpenti, maschere teatrali, fonti d’acqua che scorrono da zone intime delle statue — suggeriscono un percorso simbolico di purificazione spirituale attraverso il corpo.
Un capolavoro oggi amato e protetto
Oggi la Fontana Pretoria è uno dei luoghi più fotografati di Palermo. I turisti ne ammirano la bellezza, ignorando spesso le polemiche secolari che l’hanno accompagnata. È il simbolo di una città che non ha paura di mostrarsi nuda, imperfetta, scandalosa e viva.
Le statue non fanno più paura. Ma continuano a raccontare qualcosa che va oltre l’arte.
Curiosità
Secondo una leggenda tramandata oralmente, durante i lavori di montaggio della fontana, alcune statue furono volutamente "censurate" da artisti locali per evitare scandali maggiori. Ma una figura femminile, sfuggita al controllo, continuava a essere troppo “esposta”.
Così, una notte, una donna del popolo si introdusse nel cantiere e rimosse la parte incriminata con un colpo di martello. Da allora, si dice che quella statua abbia un’espressione di sorpresa scolpita nel volto.
