L'acqua e zammù | La bibita rinfrescante amata dai palermitani da oltre 200 anni
Scopri la storia e la tradizione dell'acqua e zammù, la bevanda rinfrescante amata dai palermitani da oltre 200 anni, simbolo di ospitalità e cultura locale.

Nel cuore di Palermo, durante le calde giornate estive, è consuetudine rinfrescarsi con un bicchiere di acqua e zammù. Questa bevanda, semplice ma ricca di storia, è composta da acqua fredda aromatizzata con alcune gocce di anice, noto localmente come "zammù". Più di una semplice bibita, l'acqua e zammù rappresenta un vero e proprio rituale che ha attraversato i secoli, mantenendo intatta la sua popolarità tra i palermitani.
Origini storiche: dall'influenza araba alla tradizione palermitana
Le radici dell'acqua e zammù affondano nell'epoca della dominazione araba in Sicilia. Si ritiene che furono gli Arabi a introdurre l'uso dell'anice nell'isola, utilizzando i semi di anice stellato per creare bevande rinfrescanti e digestive. Il termine "zammù" deriverebbe dalla parola "sambuco", una pianta i cui fiori venivano utilizzati per produrre infusi aromatici. Con il passare del tempo, l'uso dell'anice si è consolidato nella cultura palermitana, diventando un elemento distintivo delle tradizioni locali.
La figura dell'acquavitaro e la diffusione della bevanda
Nel XIX secolo, la diffusione dell'acqua e zammù a Palermo è strettamente legata alla figura dell'acquavitaro. Questi venditori ambulanti percorrevano le strade della città con contenitori di acqua fresca e bottigliette di anice, offrendo ai passanti un sollievo dalla calura estiva. La loro presenza era così radicata nel tessuto urbano che l'acqua e zammù divenne una bevanda quotidiana per molte persone, indipendentemente dalla classe sociale.
La famiglia Tutone e l'Anice Unico
Un capitolo significativo nella storia dell'acqua e zammù è rappresentato dalla famiglia Tutone. Nel 1813, i fratelli Tutone iniziarono la produzione di un distillato di anice nella loro bottega in Piazza Rivoluzione a Palermo. Questo prodotto, noto come Anice Unico Tutone, divenne rapidamente popolare, grazie alla sua qualità e al sapore distintivo. La ricetta originale, che combina anice e cumino, è rimasta un segreto di famiglia per oltre due secoli, contribuendo a preservare l'autenticità della bevanda.
Curiosità: un rituale che resiste al tempo
Nonostante l'avvento di nuove bevande e mode, l'acqua e zammù mantiene un posto speciale nel cuore dei palermitani. È consuetudine offrire un bicchiere di acqua e zammù agli ospiti come gesto di benvenuto, simbolo di ospitalità e condivisione. Inoltre, la bevanda è apprezzata non solo per le sue proprietà rinfrescanti, ma anche come digestivo naturale dopo i pasti. La sua preparazione è semplice: basta aggiungere poche gocce di anice in un bicchiere di acqua fredda, mescolare e gustare. Questo rituale, tramandato di generazione in generazione, rappresenta un legame tangibile con le radici culturali della città.