Non crederai cosa si nasconde dietro quelle mura | Il manicomio di Via Pisani e il lato oscuro di Palermo
Scopri la storia dell'ex manicomio di via Pisani a Palermo: tra scienza, dolore e arte muraria, un luogo che ha segnato la città.

La nascita della Real Casa dei Matti
Nel cuore di Palermo, in via Pisani, sorgeva la Real Casa dei Matti, fondata il 10 agosto 1824 dal barone Pietro Pisani. Questo istituto rappresentò uno dei primi esempi in Europa di struttura psichiatrica dedicata esclusivamente alla cura delle malattie mentali. Pisani introdusse metodi innovativi per l'epoca, privilegiando l'approccio psicologico rispetto a quello farmacologico.
L'evoluzione e l'espansione dell'ospedale
Nel corso degli anni, l'ospedale si ampliò notevolmente. Nel 1898, su progetto dell'architetto Francesco Paolo Palazzotto, fu costruito il "Nuovo Manicomio Pietro Pisani" in località Vignicella, su un'area di 25 ettari. Questa nuova struttura rappresentava un modello avanzato per l'epoca, con padiglioni separati e ampi spazi verdi, riflettendo un approccio più umano alla cura dei pazienti.
Le condizioni dei pazienti e le pratiche mediche
Nonostante le intenzioni iniziali, nel tempo l'ospedale divenne teatro di pratiche discutibili. I pazienti venivano spesso sottoposti a trattamenti coercitivi, e le condizioni di vita all'interno della struttura erano dure. Testimonianze di ex infermieri, come Nino, che vi lavorò per 40 anni, raccontano di un ambiente in cui l'umanità era spesso assente.
La chiusura e l'abbandono
Con l'entrata in vigore della legge Basaglia nel 1978, che sanciva la chiusura dei manicomi in Italia, anche l'ospedale di via Pisani cessò la sua attività. Da allora, la struttura è stata in gran parte abbandonata, diventando un luogo di interesse per esploratori urbani e fotografi, affascinati dalla sua atmosfera decadente e carica di storia.
Curiosità: un libro-inchiesta sulle condizioni del manicomio
Nel 1991, il giornalista Antonio Fiasconaro trascorse sei giorni all'interno dell'ospedale psichiatrico Pietro Pisani, documentando le condizioni dei pazienti e del personale. Da questa esperienza nacque il libro "Sei giorni in manicomio", un reportage che offre uno sguardo crudo e realistico sulla vita all'interno della struttura poco prima della sua chiusura definitiva.