Sta sorprendendo chi passeggia in centro | Il Loggiato di San Bartolomeo e la sua rinascita artistica a Palermo
Scopri il Loggiato di San Bartolomeo a Palermo: da ospedale seicentesco a spazio culturale, tra storia, arte e rinascita.

Un frammento di storia sul mare
Nel cuore di Palermo, affacciato sul Foro Italico e a pochi passi da Porta Felice, si erge il Loggiato di San Bartolomeo, ciò che resta di un antico ospedale seicentesco. Costruito nel 1605 per volere della Confraternita di San Bartolomeo, l'edificio fu ampliato nel 1608 sotto il viceré marchese di Vigliena, che ne arricchì la facciata con elementi in pietra intagliati. Nel 1826, l'ospedale divenne un orfanotrofio noto come "Santo Spirito".
Dalle macerie alla rinascita culturale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel maggio 1943, l'edificio fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti, lasciando intatti solo due ordini di logge con una caratteristica facciata bianca. Negli anni successivi, grazie a interventi di restauro promossi dalla Provincia Regionale di Palermo, il Loggiato è stato recuperato e trasformato in uno spazio espositivo per mostre e manifestazioni culturali.

Un centro per l'arte contemporanea
Dal 1998, il Loggiato di San Bartolomeo ha ospitato numerose mostre di arte contemporanea, con opere di artisti come Tano Festa, Renato Mambor, Emilio Greco e Giacomo Manzù. La struttura, gestita dalla Fondazione Sant’Elia, è diventata un punto di riferimento per l'arte visiva, musicale e letteraria a Palermo.
Un panorama unico tra arte e mare
Le ampie vetrate del Loggiato offrono una vista mozzafiato sul mare, trasformando le navate in luminosi ballatoi protesi sul Foro Umberto I. Questo connubio tra architettura storica e paesaggio marino rende il Loggiato un luogo unico, dove la memoria del passato si fonde con la vitalità del presente.
Curiosità
Nel 2007, di fronte al Loggiato, è stata installata una scultura in bronzo dell'artista polacco Igor Mitoraj intitolata "Eroe Elimo", in onore dell'antica popolazione che abitava la Sicilia occidentale. L'opera simboleggia il legame profondo tra la città di Palermo e le sue radici storiche.