Un’architettura che sfida il tempo | La fortezza misteriosa che sfidò il deserto urbano di Palermo

Nel cuore di Palermo si erge la Zisa, un palazzo misterioso che unisce arte araba e leggenda medievale, tra enigmi e ingegneria d'acqua.

A cura di Paolo Privitera
12 luglio 2025 18:00
Un’architettura che sfida il tempo | La fortezza misteriosa che sfidò il deserto urbano di Palermo - Foto: Matthias Süßen derivative work: VanVitello/Wikipedia
Foto: Matthias Süßen derivative work: VanVitello/Wikipedia
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Un miraggio nel cuore di Palermo

Nel pieno centro di Palermo, tra palazzoni e traffico, si trova un luogo che non sembra reale. È la Zisa, antica residenza estiva normanna dal nome arabo “Al-Azīza”, che significa “la splendida”. Il suo aspetto, sospeso tra castello crociato e palazzo delle Mille e una Notte, non è solo un esercizio estetico: è un miracolo storico e ingegneristico, sopravvissuto a terremoti, guerre e abbandono, mantenendo intatto il suo fascino millenario.

Un capolavoro d’acqua e vento

La Zisa fu costruita nel XII secolo per volere del re normanno Guglielmo I, che volle una residenza degna dei fasti arabo-andalusi. Ma il vero segreto della Zisa è l’acqua: grazie a un complesso sistema di qanat sotterranei e condotti in pietra, l’interno rimane fresco anche d’estate. La sala principale presenta una fontana centrale che simula il fluire naturale di un fiume, una soluzione tecnologica avanzatissima per l’epoca, ispirata all’architettura del califfato fatimide.

La Zisa
Foto: Matthias Süßen
La Zisa

Simboli, iscrizioni e misteri

Sulle pareti della Zisa compaiono misteriosi simboli, epigrafi in arabo e stelle a otto punte. Questi elementi non sono solo decorativi: alcuni studiosi li interpretano come messaggi cifrati di tolleranza tra culture. Al centro della facciata interna si trova una scritta trilingue (arabo, greco, latino) che testimonia il sincretismo culturale unico della Palermo normanna, un caso rarissimo in Europa medievale.

La maledizione dei diavoli: realtà o leggenda?

Nel soffitto della sala della fontana si trova un affresco che rappresenta creature demoniache: secondo la leggenda, sarebbero i guardiani di un tesoro nascosto che mai nessuno è riuscito a trovare. Ogni tentativo fallisce per un motivo misterioso: i diavoli cambierebbero numero ogni volta che si tenta di contarli. Pur trattandosi di un racconto popolare, il mistero dei diavoli della Zisa è talmente radicato nella cultura palermitana da diventare parte integrante del mito stesso del castello.

Curiosità

Per decenni, la Zisa è stata trascurata e abbandonata, quasi scomparsa tra l’edilizia selvaggia. Solo negli anni ‘80 iniziarono i grandi lavori di restauro, culminati nel 2015 con il riconoscimento dell’Itinerario arabo-normanno di Palermo come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Oggi la Zisa è aperta al pubblico e ospita un museo di arte islamica che racconta l’influenza mediorientale sulla cultura siciliana.

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