Dove Palermo nacque e rinacque: la piazza che ha visto passare re, rovine e rivoluzioni
Piazza della Vittoria, nel cuore di Palermo, racchiude resti romani, giardini reali e memorie di potere che hanno segnato la città.
Il cuore antico della città
Nel cuore pulsante di Palermo, tra il Palazzo dei Normanni e la Porta Nuova, si apre un luogo che è insieme origine, storia e rinascita: la Piazza della Vittoria. Qui sorgeva la primitiva area urbana di Panormus, la città fenicio-punica da cui tutto ebbe inizio. È uno spazio che, più di qualsiasi altro, racconta la stratificazione millenaria di Palermo: sotto il suo suolo, infatti, si trovano mosaici e resti di case romane, testimonianze di un passato ininterrotto che dal periodo antico conduce fino ai fasti del dominio normanno.
Durante la dominazione islamica, questa zona divenne il cuore dell’emirato di Balarm, mentre dopo la riconquista normanna fu trasformata in giardini regali. Nel Cinquecento, il viceré Marcantonio Colonna fece costruire qui il Giardino Reale, preludio di quella che oggi è la splendida Villa Bonanno, polmone verde che circonda l’area archeologica della piazza.
Una piazza tra arte e potere
La Piazza della Vittoria non è soltanto un luogo di passaggio: è il palcoscenico di alcune delle più importanti vicende politiche della città. Nel 1820 e nel 1848, durante le rivolte contro i Borbone, fu teatro di scontri e manifestazioni. La piazza deve il suo nome attuale a un episodio di epoca normanna: la vittoria di Ruggero I sui Saraceni nel 1072, evento che segnò la rinascita cristiana di Palermo.
Oggi, passeggiando tra i viali alberati e i resti archeologici, si percepisce la potenza di un luogo che ha conosciuto tutte le metamorfosi della città — da capitale araba a corte reale normanna, da centro borbonico a moderno spazio pubblico. La piazza rappresenta il cuore identitario di Palermo, dove il passato non dorme, ma continua a dialogare con il presente.
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