Il monumento dimenticato dove Palermo racconta miti antichi e nobiltà perdute

La Fontana d’Ercole a Palermo, simbolo barocco di forza e mito, decora Villa Giulia con eleganza e storia nascosta.

02 novembre 2025 21:00
Il monumento dimenticato dove Palermo racconta miti antichi e nobiltà perdute - Foto: Robitabu/Wikipedia
Foto: Robitabu/Wikipedia
Condividi

Tra mito e scenografia barocca

All’interno dei giardini di Villa Giulia, una delle più antiche ville pubbliche di Palermo, si erge la Fontana d’Ercole, opera che unisce arte, mito e celebrazione della nobiltà siciliana. Realizzata nel 1797, la fontana si inserisce perfettamente nel progetto settecentesco di trasformare Villa Giulia in un grande spazio urbano, luogo di passeggio e incontro per la cittadinanza.

Il protagonista della composizione è Ercole, raffigurato in atto di riposo dopo le sue fatiche mitologiche. La statua principale è circondata da decorazioni marmoree e giochi d’acqua che, un tempo, amplificavano la sua imponenza scenografica. La scelta del semidio non fu casuale: Ercole rappresentava la forza, il coraggio e la virtù, qualità che l’aristocrazia palermitana voleva trasmettere come simbolo del proprio prestigio.

Un simbolo tra nobiltà e cittadinanza

La Fontana d’Ercole non era solo un ornamento artistico, ma anche un segno della trasformazione di Palermo in una città moderna ed europea. Collocata al centro di Villa Giulia, divenne punto di riferimento per chi frequentava i giardini, offrendo uno spettacolo che univa natura, architettura e scultura.

Nel corso dei secoli la fontana ha subito restauri e modifiche, ma ha conservato il suo fascino originario, rimanendo una testimonianza tangibile della stagione barocca e neoclassica di Palermo. Ancora oggi sorprende per la sua eleganza, inserita in un contesto verde che unisce il fascino del mito al piacere della passeggiata cittadina.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Palermo