Un frammento d’Inghilterra a Palermo: l'edificio stratosferisco che nemmeno immagini

La Chiesa Anglicana di Palermo, nata nell’Ottocento per la comunità britannica, è un raro esempio di architettura neogotica nel cuore della città.

11 dicembre 2025 18:00
Un frammento d’Inghilterra a Palermo: l'edificio stratosferisco che nemmeno immagini - Foto: Bjs/Wikipedia
Foto: Bjs/Wikipedia
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Un frammento d’Inghilterra nel Mediterraneo

Nel cuore elegante di Palermo, tra viali alberati e palazzi ottocenteschi, sorge un edificio che sembra appartenere a un’altra latitudine: la Chiesa Anglicana della Santissima Trinità, costruita nel XIX secolo per la numerosa comunità britannica residente in città. Progettata nel 1872, fu completata nel 1875 su iniziativa di Robert Trewhella, ingegnere inglese attivo in Sicilia per la costruzione di ferrovie e infrastrutture, che volle donare alla città un luogo di culto per i connazionali.

L’edificio, situato in via Roma, è un raro esempio di architettura neogotica inglese a Palermo. Le linee verticali, le finestre ogivali e i dettagli in pietra arenaria evocano l’atmosfera delle chiese vittoriane, rendendolo un unicum nel panorama urbano dominato da barocco e liberty. In un periodo in cui la Sicilia attirava intellettuali e viaggiatori da tutta Europa, la chiesa divenne un punto d’incontro culturale, dove si mescolavano lingue, idee e tradizioni diverse.

Una chiesa tra arte e diplomazia

La Chiesa Anglicana di Palermo non era solo un luogo di culto, ma anche uno spazio di aggregazione per la comunità straniera che viveva o soggiornava nell’isola. Qui si celebravano matrimoni, battesimi e commemorazioni di membri delle famiglie inglesi e scozzesi che avevano scelto la Sicilia come seconda patria. Tra i frequentatori figuravano nobili britannici, artisti, studiosi e funzionari legati alle rappresentanze consolari.

L’interno, sobrio ma raffinato, custodisce arredi originali e una luce diffusa che filtra dalle vetrate colorate. Anche il piccolo giardino annesso, con lapidi commemorative in lingua inglese, contribuisce a creare un’atmosfera intima e raccolta. La chiesa rappresenta così un ponte culturale tra Palermo e il mondo anglosassone, una testimonianza discreta del cosmopolitismo che caratterizzava la città nella seconda metà dell’Ottocento.

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