A Palermo c'è una Chiesa che cela un racconto che nessuno conosceva
La Chiesa di Santa Maria della Purificazione, a Palermo, è una piccola gemma barocca nascosta tra le strade antiche del quartiere Kalsa.
Una storia che nasce dal mare e dalla devozione
Nel cuore della Kalsa, il quartiere più antico di Palermo, sorge una chiesa che pochi conoscono, ma che per secoli è stata il punto di riferimento di una comunità intera: la Chiesa di Santa Maria della Purificazione. Si trova in via Porto Salvo, a pochi passi dal mare, in quella parte di città che un tempo viveva di commerci, di marinai e di processioni legate al mondo della fede popolare.
Le origini della chiesa risalgono al XVII secolo, quando la confraternita dei marinai decise di dedicarla alla Vergine della Purificazione, protettrice dei naviganti e dei neonati. Era un luogo di preghiera semplice ma intenso, frequentato da uomini che partivano per lunghi viaggi e affidavano le loro vite alla Madonna prima di salpare. Ancora oggi, entrando, si respira quella stessa atmosfera di devozione quotidiana e sincera, lontana dalle grandi cattedrali e dai fasti monumentali.
Il barocco che parla con semplicità
La facciata della Chiesa di Santa Maria della Purificazione è sobria, ma basta alzare lo sguardo per cogliere i segni del barocco siciliano: le linee sinuose, i decori in pietra bianca e le nicchie che un tempo ospitavano statue votive. All’interno, le decorazioni seguono uno stile essenziale ma armonioso, con altari in marmo policromo e un presbiterio che cattura la luce naturale proveniente dalle finestre laterali.
Col passare dei secoli, la chiesa ha subito vari restauri, alcuni necessari dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che avevano colpito gravemente la zona del porto. Ogni intervento ha però rispettato l’anima originaria dell’edificio: quella di un piccolo tempio barocco nato per la gente comune, per i devoti che cercavano conforto più che grandiosità.
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