Dove Palermo intreccia storie assurde: l'antico racconto della Commenda della Magione che nessuno conosce
La Commenda della Magione, cuore medievale di Palermo, racconta l’incontro tra nobiltà, religione e potere cavalleresco.
Un frammento di Medioevo nel cuore della città
Passeggiando nella zona più antica di Palermo, dove il tempo sembra aver rallentato il passo, ci si imbatte in un complesso architettonico che custodisce oltre otto secoli di storia: la Commenda della Magione. Fondata nel 1191 per volere del re normanno Guglielmo II, nasce come sede dell’Ordine cistercense, poi concessa ai Cavalieri Teutonici, divenendo uno dei centri religiosi e militari più importanti dell’epoca.
In quel periodo la città era un crocevia di popoli, lingue e fedi. La Magione, con la sua architettura essenziale e le linee sobrie tipiche del romanico, riflette proprio questa mescolanza di culture: influssi normanni, arabeggianti e gotici si fondono in un’armonia unica. Camminando nel suo chiostro o osservando le arcate ogivali, si ha la sensazione che ogni pietra porti il peso di una Palermo che era al centro del Mediterraneo e del mondo.
Il legame con i Cavalieri Teutonici
Nel 1197 la Commenda della Magione passò ai Cavalieri Teutonici, che la trasformarono in un avamposto religioso ma anche strategico. Da qui partivano le missioni di assistenza, i pellegrinaggi e i soccorsi per i malati e i bisognosi. Durante la dominazione sveva, e poi sotto quella aragonese, la Magione continuò a essere un punto di riferimento per la città, anche quando i cavalieri lasciarono Palermo.
Nel corso dei secoli l’edificio subì modifiche, restauri e persino periodi di abbandono, ma non ha mai perso il suo fascino severo e il suo valore simbolico. Il suo chiostro, con le colonne scolpite e gli archi perfettamente proporzionati, è una delle testimonianze più pure dell’arte romanico-normanna siciliana.
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