Il capolavoro nascosto dove Palermo celebra la grazia barocca e la maestria di Serpotta
L’Oratorio di San Filippo Neri a Palermo custodisce stucchi di Serpotta e racconta l’eleganza spirituale del barocco siciliano.
Un gioiello barocco nel cuore della città
Nel centro storico di Palermo, tra i vicoli che uniscono arte e devozione, si trova l’Oratorio di San Filippo Neri, una delle più raffinate espressioni del barocco siciliano. Costruito nel XVII secolo e dedicato al santo fiorentino fondatore della Congregazione dell’Oratorio, questo edificio religioso rappresenta il perfetto equilibrio tra spiritualità e arte decorativa, in un periodo in cui Palermo viveva una stagione di splendore culturale e artistico.
L’oratorio fu sede della Compagnia di San Filippo Neri, un sodalizio di laici che promuoveva la preghiera e la formazione morale. La facciata esterna, semplice e severa, nasconde un interno che sorprende per la ricchezza delle decorazioni. È proprio qui che la mano del grande Giacomo Serpotta ha lasciato uno dei suoi capolavori: un insieme di stucchi che danno vita a figure angeliche e allegorie della virtù, creando un effetto teatrale e armonioso al tempo stesso.
La teatralità dello spirito
All’interno dell’oratorio, le pareti sembrano respirare: gli stucchi di Serpotta animano lo spazio con movimenti leggeri e sguardi pieni di grazia. Le figure non sono semplici ornamenti, ma racconti scolpiti nella calce, che trasmettono la dolcezza del messaggio filippino: la fede vissuta nella gioia e nella semplicità. Ogni dettaglio riflette l’intento di un’arte che vuole educare l’anima, non solo stupire l’occhio.
Le scene allegoriche dialogano con l’architettura e con la luce, creando un ambiente di rara intensità emotiva. In questo spazio tutto è pensato per elevare lo spirito e condurre chi entra a una dimensione di silenziosa contemplazione, lontana dal clamore del mondo esterno.
11.9°