Il sacrificio di Giovanni Bonsignore | La Regione Siciliana può insegnarci a combattere la mafia?
In ricordo di Giovanni Bonsignore, esempio di coraggio e integrità. La sua memoria incarna il cambiamento per una Sicilia basata sulla legalità. 🌟✊

Ricordando Giovanni Bonsignore: Un Esempio di Integrità per la Pubblica Amministrazione
Oggi, 9 maggio 2025, si è svolta la cerimonia commemorativa per il 35esimo anniversario dell’assassinio di Giovanni Bonsignore, un dirigente della Regione Siciliana, vittima della mafia nel 1990. La ricorrenza si è tenuta presso la sede di via degli Emiri a Palermo, alla presenza di colleghi e familiari, ed è stata contrassegnata da un significativo intervento dell’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, che ha voluto sottolineare l’importanza della figura di Bonsignore.
«Giovanni Bonsignore è un esempio di integrità, dedizione e coraggio», ha affermato Tamajo. Queste parole riassumono l’eredità del dirigente, il quale ha sacrificato la propria vita per opporsi a un finanziamento illegittimo destinato a una cooperativa legata alla criminalità organizzata. Un gesto che ha segnato un forte simbolo di resistenza contro le pratiche illegali e corrotte.
Durante la cerimonia, l’assessore ha deposto una corona di fiori in omaggio a Bonsignore, accanto alla targa che ne celebra il ricordo. «Ricordare non è solo un dovere istituzionale, ma un impegno civile», ha sottolineato Tamajo, richiamando l’attenzione sul bisogno di mantenere viva la memoria di chi ha combattuto per la legalità.
L’assessore ha continuato esprimendo la necessità di incoraggiare la cultura della legalità, soprattutto tra i giovani: «La schiena dritta, il rifiuto di piegarsi a logiche opache, il rigore nel difendere l’interesse pubblico» sono principi fondamentali che devono essere trasmessi nelle scuole e negli ambiti politici. Tamajo ha esortato a fare della memoria di Bonsignore una pietra angolare per il cambiamento, sottolineando che «non ci può essere sviluppo senza legalità» e che «non può esserci legalità senza memoria».
Con il passare degli anni, l’eredità di Giovanni Bonsignore continua a ispirare una generazione di funzionari pubblici e cittadini che aspirano a costruire una Sicilia migliore, più giusta e trasparente. La sua storia rimane un faro di speranza in un contesto spesso segnato da sfide legate alla corruzione e alla criminalità organizzata.