Il palazzo che fu prigione, museo e galleria segreta | I mille volti dello Steri di Palermo

Scopri lo Steri di Palermo: palazzo, carcere dell’Inquisizione e museo. Un luogo unico che racchiude 700 anni di storia palermitana.

A cura di Paolo Privitera
07 luglio 2025 12:00
Il palazzo che fu prigione, museo e galleria segreta | I mille volti dello Steri di Palermo - Foto: Bjs/Wikipedia
Foto: Bjs/Wikipedia
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Un simbolo di potere nel cuore di Palermo

Nel cuore della Kalsa, lo Steri – abbreviazione di Palazzo Chiaramonte-Steri – rappresenta uno dei luoghi più carichi di significato di tutta Palermo. Edificato nel 1307 per volere della potente famiglia Chiaramonte, lo Steri nacque come simbolo della nobiltà feudale e della ricchezza della città medievale. Le sue forme massicce, quasi militari, rivelano un'architettura gotico-catalana imponente, capace di impressionare chiunque lo osservi, oggi come sette secoli fa.

Dalla gloria alla prigione dell’orrore: l’Inquisizione a Palermo

Ma lo Steri non fu solo dimora nobiliare. A partire dal 1600, il palazzo cambiò volto e funzione: divenne sede del Tribunale del Sant’Uffizio, l’organo dell’Inquisizione spagnola in Sicilia. Per oltre 150 anni, le sue celle sotterranee furono teatro di interrogatori, torture e processi contro eretici, streghe e sospetti ribelli al potere religioso.
Sui muri di queste stanze anguste, oggi ancora visibili, i detenuti lasciarono scritture disperate, simboli religiosi e disegni enigmatici, un urlo muto sopravvissuto ai secoli.

Un museo, una galleria, un viaggio nel tempo

Oggi lo Steri è sede del Rettorato dell’Università di Palermo e ospita un museo che conserva le antiche carceri, un centro espositivo d’arte contemporanea e – per i più curiosi – una collezione d’arte medievale e rinascimentale di grande valore. Fra le opere più preziose, si trova la celebre "Vucciria" di Renato Guttuso, donata dallo stesso artista alla città.
Camminando nelle sue sale, è possibile passare dalla prigione dell’Inquisizione a una galleria moderna, in un contrasto potentissimo che pochi edifici al mondo riescono a offrire.

Il messaggio nascosto nei graffiti dell’Inquisizione

Una delle sezioni più affascinanti del percorso museale è dedicata ai graffiti lasciati dai prigionieri inquisiti. Non semplici disegni, ma pagine silenziose di storia, testimonianze di fede, di dolore e – spesso – di resistenza umana. Alcuni studiosi sostengono che dietro a certi simboli si nascondano messaggi cifrati, indirizzati a chi, in futuro, avrebbe scoperto la verità sulla violenza della Chiesa del tempo.
I graffiti dello Steri sono oggi considerati un unicum in Europa, paragonabili solo a quelli trovati a Toledo, in Spagna.

Curiosità

Negli anni ’70, gli architetti Carlo Scarpa e Roberto Calandra sovrintesero al restauro dello Steri, restituendo splendore alla bannerà ligneo della Sala Magna, e rinnovando il palazzo per farne il Rettorato dell’Università di Palermo 

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